La nuova musica «fusion-orientale»
Creare della musica che tenda ad amalgamare l’Oriente all’Occidente non è una semplice scelta musicale, ma significa immergersi nel presente-futuro e proiettarsi nel mondo che verrà.
A chi è ancora legato agli standard di jazz, al rock, al rap e al blues, può essere bravo finché vuole, ma lo vedo intrappolato nella macchina del tempo, ovvero nel passato. Mentre il musicista attento interpreta il suo vero ruolo trasformandosi in un cronista di questo cambio epocale.
Altrimenti «l’uomo dallo sguardo d’aquila» rimane assente e il regista del grande film è latitante. L’artista si rende conto della responsabilità che ricopre quando sale sul palcoscenico.
Dunque i pochi portatori sani di saggezza sono quegli artisti-filosofi che mi piace definire «le antenne della nostra civiltà».