Dimmi cosa suoni e ti dirò chi sei
Non spetta a me criticare o giudicare nessuno. Constato solo che nel panorama musicale di oggi raramente si trovano sui palcoscenici degli esseri umani attenti dotati di una vista acuta.
Ho dedicato la mia vita all’arte e alla musica, ma me ne frego della musica in quanto «estetica», bella, brutta o tecnica che sia.
Mi concentro invece sull’uomo che sale sul palcoscenico, e se quello che dice attraverso la musica trasmette benessere e saggezza a chi ascolta. È come chi osserva il Rolex e l’automobile di qualcuno ma si dimentica di osservare e penetrare nell’animo dell’essere umano che ha davanti.
«La musica è finita, gli amici sé ne vanno, che inutile serata, amore mio». Eh sì, è proprio come dice questa canzone degli anni ’70…
Il cambio epocale che stiamo vivendo non richiede più «musicisti» sul palco, ma filosofi dallo sguardo d’aquila. Se per caso costoro fossero anche musicisti, ci porterebbero verso la vittoria sulle ali del vento.